Arriveranno 1,1 miliardi di minori
spese a favore dei bilanci dei comuni e delle province e città metropolitane
per l’anno 2020. I benefici derivano dalla operazione di rinegoziazione dei
mutui approvata dalla Cassa Depositi e prestiti, che coinvolgerà 7200 enti e 34
miliardi di euro di debito residuo.
Nello specifico gli enti potranno
rinegoziare i prestiti con capitale residuo non inferiore a 10 mila, anche
quelli con scadenza ravvicinata, nonché i mutui degli enti in predissesto e
quelli degli enti in dissesto (se hanno approvato il bilancio stabilmente
riequilibrato).
Per la rata di giugno, posticipata al
31 luglio, viene sospeso il pagamento della quota capitale e gli interessi
saranno calcolati sulla base del piano di ammortamento vigente. La quota
capitale della rata di dicembre sarà corrisposta nella misura dello 0,25% del
debito residuo 2020, e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano
post rinegoziazione, la cui scadenza minima è prevista per il 2043. I pagamenti
riprenderanno a giugno 2021, comprensivi della quota capitale ordinaria post
rinegoziazione.
L’iniziativa si aggiunge a quella già
varata nelle scorse settimane relativa alla sospensione delle rate dei mutui
dei comuni ricompresi nell’iniziale zona rossa delle regioni Lombardia e
Veneto.