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Corte dei conti, i veri numeri delle sentenze a carico degli enti territoriali (anno 2021)

  • Domenica 06 Marzo 2022
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  • Scritto da: Mira Redazione

Pubblichiamo uno stralcio dell’intervento del Procuratore Angelo Canali all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022


Recentemente il tema delle responsabilità degli amministratori degli enti locali e dei sindaci, in particolare, è venuto in rilievo anche in sede legislativa; ed è per questa ragione, e per offrire un contributo di conoscenza, che uno dei capitoli della Relazione scritta, oggi depositata, è dedicato proprio al tema.

L’obiettivo, con tale scelta, è stato quello di ricostruire, con riferimenti numerici e statistici e non con suggestioni, il reale quadro relativo al numero dei processi, ai loro esiti e alla tipologia delle fattispecie oggetto di azioni risarcitorie concernenti l’ambito degli enti locali.

Nel triennio 2019/2021 – anni condizionati in parte dalle limitazioni imposte dalla pandemia – la Corte dei conti ha complessivamente pronunciato, in materia di responsabilità erariale, 3.165 sentenze, di queste solo 371 hanno riguardato l’ambito degli enti territoriali (come noto, rappresentato da circa 8.000 comuni, 20 regioni, province   autonome,   città   metropolitane,   etc.):   le   371   sentenze rappresentano meno del 12 per cento del totale: un dato numerico assolutamente marginale.

Un dato ancora meno significativo se raffrontato alle diverse migliaia di denunce e soprattutto di archiviazioni.

Concentrando l’analisi alle sole sentenze di condanna di sindaci, amministratori e funzionari di enti locali, il numero scende da 371 a 289; quelle dei soli sindaci sono state, in un triennio, 87.

Quest’ultimo dato rappresenta circa il 2.7 per cento del totale generale delle sentenze pronunciate dalle sezioni regionali della Corte dei conti nell’indicato triennio.

Nel 2021 le sentenze di responsabilità erariale che hanno riguardato l’ambito degli enti locali sono state 153, delle quali 97 sono state di condanna: di esse 22 hanno comportato la condanna di soli sindaci.

Con questi numeri a me sembra difficilmente comprensibile prevedere – come si ipotizza in sede legislativa – per i sindaci, e solo per essi, una (ulteriore) attenuazione della responsabilità erariale, ancora una volta non considerando che questa non è legata “alla carica”, cioè al fatto oggettivo di essere sindaco, ma solo ad accertate gravi condotte illecite e dannose commesse nell’esercizio della carica.

Mi fermo qui, perché quanto esposto è già sufficiente a sottolineare come il tema della responsabilità erariale nell’ambito delle amministrazioni locali sia stato spesso oggetto di una rappresentazione, direi, un poco forzata, forse strumentalmente forzata, volta a rappresentare che la “paura dalla firma” o la c.d. burocrazia difensiva, fenomeni che non nego ma che hanno ben altre cause strutturali, come il limitato investimento nella formazione del personale pubblico, siano in larga misura riconducibili alla pressione esercitata dalla giustizia contabile. 




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