Bilanci locali, rinvio generale a settembre per la
salvaguardia equilibri
di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini
Il rinvio
a settembre dei bilanci preventivi trascinerà con sé anche la salvaguardia
degli equilibri, anche per gli enti che hanno già approvato il bilancio di
previsione. Un effetto importante, anche perché i tempi aggiuntivi permetteranno di definire il quadro con gli
aiuti ulteriori in arrivo per i Comuni dal
prossimo decreto annunciato mercoledì scorso
dal ministro dell’Economia Gualtieri.
A oggi è
infatti forte la difficoltà di rivedere le previsioni degli andamenti sui
restanti mesi dell’anno. L’articolo 106 del Dl 34/2020 fissa al 10 luglio il
termine per individuare criteri e modalità del riparto tra gli enti di ciascun
comparto del fondone da 3,5 miliardi sulla base degli effetti dell’emergenza
Covid sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori
spese, e tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato. Dopo
l’erogazione dell’anticipo, pari al 30% del fondo, Ifel ha suggerito gli enti
di stimare le somme ragguagliando quanto ricevuto al 100% e operando poi una
riduzione del 10/15 per cento. Ma intanto, appunto, si profila un nuovo
intervento.
Non sono ancora noti poi i fondi a ristoro di specifiche voci di entrata venute a mancare nell’anno 2020. In questo contesto un contributo di 100 milioni (articolo 180 del Dl 34/2020) è destinato al ristoro parziale delle minori entrate derivanti dalla mancata riscossione dell’imposta e del contributo di soggiorno o del contributo di sbarco. In attesa del decreto di riparto, l’assegnazione potrebbe essere calcolata prendendo a riferimento 2/12 delle riscossioni registrate dal Siope nell’anno precedente. Lo stanziamento complessivo di 127,5 milioni di euro potrebbe inoltre risultare altamente insufficiente a coprire le mancate entrate dei Comuni per le perdite di gettito della Tosap/Cosap, esentati alle imprese di pubblico esercizio (articolo 181 del Dl 34). Sicuramente inadeguato anche lo stanziamento di 74,9 milioni con cui si ristorano le esenzioni dall’imposta municipale propria per il settore turistico.